domenica 29 gennaio 2012

la chiesa e il nazismo

I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio».
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)

“Io sono oggi convinto che la mia condotta sia in accordo con
la volontà del Creatore Onnipotente”.
(Adolf Hitler, Mein Kampf)
Benedetto XVI ci fa o ignora? Hitler non era ateo. Era credente, anzi cattolico. Battezzato, e mai scomunicato (Milingo è stato scomunicato, chi votava il PCI è stato scomunicato, Hitler e Pinochet no). Si professava cattolicissimo («Io sono un cattolico, come lo sono stato, e sempre lo rimarrò»), faceva continuo riferimento a Dio nei suoi discorsi, il motto del Reich era – appunto – Dio è con noi. I suoi sodali lo consideravano “inviato da Dio”, cosiccome vescovi e ferventi cristiani. Salutato dai prelati e benedetto persino dai francescani!
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Se c’è una cosa che si può facilmente dire di Hitler è che non fosse né relativista, né nichilista inteso come esito dell’esclusione di Dio dall’orizzonte dell’uomo, né libertario:
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«Profonde divergenze esistono tra umanesimo ateo e umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta la storia, ma che con il nichilismo contemporaneo è giunta a un punto cruciale».
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)
«Preserveremo e difenderemo i principî su cui la nazione è stata costruita: il Cristianesimo come fondamento della nostra morale, e la famiglia come base della nostra vita nazionale (…), combatteremo una guerra senza sosta contro il nichilismo spirituale, politico e culturale»
(Adolf Hitler, Scioglimento del Reichstag, 1 feb 1933)
«ci sono modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio (…) dall’altra ci sono i santi»
(Benedetto XVI, Angelus di domenica)
“Oggi i cristiani sono alla guida di questo paese. Io non avrò alcun legame con partiti che vogliono annullare la cristianità: noi vogliamo riempire di nuovo la nostra cultura dello spirito cristiano. Vogliamo fare fuori le recenti immoralità nella letteratura, nel teatro, nella stampa. In poche parole vogliamo sconfiggere la venerea immoralità che ha contaminato la nostra cultura e tutto il nostro modo di vivere, come risultato degli eccessi liberali degli anni passati”
(Adolf Hitler, estratto di discorso)
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Il Papa, quindi, dice una cosa scema e infondata. E ciò che mi fa infuriare, potete immaginare, è lo svilimento dell’umanesimo ateo: fra l’altro sono certo che molti cattolici che conosco, anche senza essere credenti, cercherebbero ugualmente di agire per il bene. Sarebbe offensivo per loro pensare il contrario!
Cosa dimostra il fatto che Hitler fosse cristiano? Nulla. Due ovvietà: che nella Bibbia ognuno legge il signficato che più lo aggrada (questo, ad esempio, ci legge che Obama è l’Anticristo), e il fatto che essere cristiano non funzioni da anticorpo al fare del male: ma per questo – molto facile – basta confrontare la storia di santi e martirî del Cristianesimo che fra torture, persecuzioni e uccisioni di infedeli sono riusciti a fare financo peggio di Hitler. Allo stesso modo nessun non-credente con la testa sulle spalle direbbe che sia sufficiente non credere in Dio per non fare del male.
Perché, ovviamente, non bisogna commetere l’errore opposto: Hitler non ha ammazzato 6 milioni di persone perché era cattolico, sarebbe una sciocchezza equivalente a quella per cui Stalin ha ucciso altrettanti milioni di persone in nome del suo ateismo. Sono entrambi dei non sequitur. Dicono anche che Hitler fosse vegetariano, non era il suo vegetarismo ad aver portato a quello sterminio (è tuttavia indubbio che due millennî di antisemitismo di chiaro stampo cristiano abbiano maturato le condizioni per il più grande massacro della storia di quel popolo “deicida”).
Ratzinger ha preso Hitler come esempio estremo di libertà sfrenata, trascurando la caratteristica principale del nazismo: il dogmatismo. Quello che, in misura meno perniciosa, contesto alla Chiesa sui profilattici in Africa. Io credo, invece, che la libertà sia uno dei pochissimi valori in cui possiamo universalmente credere, e considero ciascuna limitazione di essa in nome di qualcosa di diverso dalla felicità di ogni singolo, un abuso da perseguire.
Ciò che mi lascia sempre basito, quando sento qualche religioso parlare dell’uomo “che si sostituisce a Dio”, è come costoro siano talmente dentro al proprio dogma da non rendersi conto di non avere alcun elemento per sostenere di sapere quale sarebbe la volontà di Dio, se esistesse. Nessun elemento in più del loro “sentire” Dio, tanto affine al “sentire” di numerose altre confessioni che, però, sostengono che la volontà di Dio sia tutt’altra.
Se la mia amica Paperina, sciagurata, venisse da me – un libertario nichilista! – a chiedermi se c’è qualcosa di male nell’andare a letto con Paperino, io le risponderei «a me lo chiedi?», e poi «ma fai ciò che vuoi!». Non mi passerebbe per la testa di tirare in ballo l’opinione di Dio. Se, invece, Paperina facesse la stessa domanda a Ratzinger, questi gli risponderebbe «Dio non vuole».
Com’era la storia? Chi è che “si sostituisce a Dio”?

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